Tramutata by Morgan Rice

Tramutata by Morgan Rice

autore:Morgan Rice [Rice, Morgan]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Love & Romance, Action & Adventure, Science Fiction, Juvenile Fiction, Paranormal, Fantasy & Magic, General, Romance, Fantasy, Dark Fantasy, Fiction, Monsters
ISBN: 9781939416803
editore: Morgan Rice
pubblicato: 2014-02-14T23:00:00+00:00


Capitolo Otto

Caitlin si svegliò tutta dolorante. Aveva la pelle in fiamme, e quando tentò di aprire gli occhi una fitta lancinante la costrinse a tenerli chiusi. Aveva la testa che scoppiava.

Tenne gli occhi chiusi ed usò le mani per capire dove si trovava. Era stesa sopra a qualcosa. Sembrava soffice, ma stabile. Irregolare. Non poteva essere un materasso. Vi fece scorrere sopra le dita. Sembrava plastica.

Caitlin aprì gli occhi, questa volta più lentamente, e sbirciò verso le proprie mani. Plastica. Plastica nera. E quell’odore. Cos’era? Girò la testa appena un po’, aprì gli occhi un po’ di più, e capì. Si trovava adagiata sulla schiena su un cumulo di sacchi della spazzatura. Allungò il collo. Si trovava dentro un cassonetto delle immondizie.

Si mise a sedere di scatto. Il dolore esplose: la testa e il collo le facevano male da morire. La puzza era insopportabile. Si guardò attorno, ora con gli occhi aperti, sentendosi scioccata. Come diavolo ci era finita là dentro?

Si strofinò la fronte, cercando di rimettere insieme gli eventi che l’avevano condotta lì. Non riusciva a ricordare. Cercò di ripensare alla notte precedente. Usò la sua forza di volontà per ricomporre l’accaduto. Lentamente i ricordi riaffiorarono…

Il litigio con sua madre. La metropolitana. L’incontro con Jonah. Carnegie Hall. Il concerto. Poi… poi…

Quella fame. Quella brama. Sì, la brama. Lasciare Jonah lì. Correre via. Girovagare per i corridoi. Poi… Il vuoto. Niente.

Dov’era andata? Cosa aveva fatto? E come diavolo era finita là dentro? Ce l’aveva trascinata Jonah? Aveva fatto quello che credeva con lei e poi l’aveva mollata lì?

Non poteva essere. Non lo credeva tipo da fare cose del genere. Nell’ultimo ricordo, lei che vagava tra i corridoi, era sola. Lo aveva seminato ben indietro. No, non poteva essere stato lui.

E allora cosa?

Caitlin si inginocchiò lentamente sulla spazzatura, un piede scivolò fra due sacchi e affondò più giù. Lei lo tirò fuori rapidamente e trovò un appoggiò solido: bottiglie di vetro che scricchiolarono sonoramente sotto il suo peso.

Sollevò lo sguardo e vide che il coperchio di metallo del cassonetto era aperto. Lo aveva aperto lei la notte precedente e si era tuffata là dentro? Perché mai l’avrebbe fatto? Si allungò e afferrò stretta la barra di metallo sopra di lei. Non era certa di essere sufficientemente forte per tirarsi su ed uscire da lì.

Ma ci provò, e fu sorpresa di scoprire quanto facile fosse: con un unico movimento aggraziato fece oscillare le gambe di lato, ruotò a ventaglio e atterrò sull’asfalto. Con suo stupore l’atterraggio fu particolarmente agile e l’impatto non le provocò alcun dolore. Cosa le stava succedendo?

Proprio mentre Caitlin atterrava sul marciapiede di New York, un’elegante coppia passava lì accanto. Lei li colse di sorpresa. Si voltarono e la fissarono, mortificati, sembrando non comprendere perché una ragazza adolescente saltasse improvvisamente fuori da un enorme cassonetto della spazzatura. Le lanciarono un’occhiata particolarmente stranita, allungarono il passo e si affrettarono ad allontanarsi da lei il più velocemente possibile.

Caitlin non li biasimava. Avrebbe probabilmente fatto la stessa cosa. Si diede un’occhiata: era



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